Diventare artigiano
Novembre 8, 2013La strada per diventare artigiano potrebbe risultare più lunga e complessa di quel che si potrebbe pensare a una prima occhiata. Un tempo il mestiere dell’artigiano veniva tramandato di padre in figlio e, solitamente, coloro che avevano una bottega educavano i propri figli all’arte della cura e lavorazione del legno, e di altri materiali, sin dalla più tenera età, così che potessero prendere il loro posto quando si fossero ritirati in pensione.
Al giorno d’oggi non è più frequente vedere le botteghe artigiane come un tempo, ciò nonostante la quota di giovani che decide di intraprendere la strada della tradizione e vuole studiare per diventare artigiano è sempre più elevata. In un difficile momento economico, come quello attuale che sta colpendo l’Italia e numerosi altri paesi in Europa e nel mondo, molte persone decidono di ritornare alle origini, ricominciando magari a svolgere la professione dei loro avi, mettendosi in proprio.
Per diventare artigiano è consigliabile frequentare la scuola di arti e mestieri presente nella propria città e svolgere, in seguito al superamento dell’esame finale, un periodo di stage o tirocinio presso le botteghe artigiane, al fine di apprendere i trucchi del mestiere e comprendere concretamente nella pratica come si svolge questa professione.
Qualora si volesse diventare artigiano professionista e aprire un’attività in proprio, occorre effettuare un lungo iter burocratico, il quale inizia con l’apertura di una partita Iva e la richiesta della certificazione del sindaco del proprio Comune di appartenenza. In seguito bisogna iscriversi al registro delle imprese presso la Camera di Commercio delle imprese artigianali e ottenere il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Asl. Infine occorre iscriversi all’Inps e denunciare, entro 5 giorni dall’inizio dell’attività, la denominazione e la natura della propria attività presso l’Inail.
Dopo aver compiuto questi primi passi di natura strettamente burocratica, per diventare artigiano occorrerà possedere un capitale economico da investire nell’impresa, al fine di avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per la lavorazione dei materiali e, inoltre, qualora non si avesse già una papabile clientela, occorre predisporre un piano operativo per allargare la propria rete. Un artigiano in proprio sopravvive, e questo vale ovviamente per tutte le professioni, solo se ha una clientela in costante aumento che richiede manufatti e specifiche lavorazioni: per questo motivo, oltre al solito passaparola, che può funzionare bene all’interno di una piccola realtà ma potrebbe scontrarsi, in una grande città, con la folta concorrenza presente, occorre creare un sito internet e procedere ad allargare la cerchia di clienti con volantini, biglietti da visita e manifesti. Questi sono strumenti che potrebbero giovare molto a chi vuole diventare artigiano professionista e aprire una piccola bottega in proprio, al fine di farsi conoscere nell’ambiente e proporre le proprie creazioni alla clientela, vedendola in tal modo aumentare giorno dopo giorno.
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