Diventare emo
Novembre 11, 2013Nell’immaginario collettivo il termine emo evoca una serie di significati che si sovrappongono fra loro generando confusione e snaturando ciò che, con questa parola, si intende effettivamente definire. Quando si parla di emo vengono in mente ragazzi vestiti nero, musica malinconica, autolesionismo e altre immagini erronee. Vediamo cosa effettivamente significhi questa parola.
Con il termine emo ci si riferisce a un sottogenere musicale del punk rock, che oggi comprende anche le sfumature dell’indie e dell’alternative rock. Il termine viene coniato a metà degli anni Ottanta per definire il genere musicale dell’“emotional hardcore”; tuttavia, nel corso degli anni, la musica emo ha inglobato anche le evoluzioni musicali del genere in questione, che hanno subito l’influenza anche del punk e del pop. Al riguardo si parla di tre distinte ondate evolutive nella storia del genere emo: a seguito del primo stadio dell’emotional hardcore, tra la metà degli anni Novanta e il Duemila, è iniziata la fase post – punk; mentre attualmente è possibile individuare anche le influenze del genere pop. Ogni ondata ha dato vita a gruppi musicali nuovi, perfetti interpreti del genere emo nel suo periodo storico di espressione.
Emo è anche una moda. Il genere musicale di cui le band si fanno interpreti ha generato uno scenario relativo allo stile di abbigliamento e al modo di atteggiarsi che i ragazzi amanti del genere adottano per conformarsi ai loro cantanti e alla loro musica. Ed è proprio su questo punto che si trova risposta alla domanda su come diventare emo. Con le evoluzioni del genere musicale nel corso degli anni è cambiata anche, di pari passo, la moda associata ai cantanti. I protagonisti dei gruppi emo della metà degli anni Ottanta, infatti, vestivano indumenti da skater, all’epoca identificabili con maglie e pantaloni stretti, si rasavano i capelli e sfoggiavano tatuaggi. Attualmente lo stile emo è cambiato: lunghe frange asimmetriche, jeans scuri e stretti, cinture con le borchie, magliette che raffigurano le band del momento, matita nera attorno agli occhi e scarpe da skater, solitamente modello Converse o Vans.
Nell’immaginario comune si è diffusa l’erronea idea che per diventare emo bisogna vivere uno stato di malinconia e solitudine che porta all’autolesionismo e ad atti di violenza su sé stessi, come ad esempio il taglio delle vene sui polsi. Non è affatto così! La sottocultura emo si identifica, in primo luogo, con il genere musicale e in secondo luogo con una tipologia di abbigliamento che prende spunto dalle band del momento.
Per diventare emo, dunque, non ti occorreranno forbici, lame o coltelli affilati, ma semplicemente vestiti a tema. Ricorda che per diventare emo devi essere un appassionato dello specifico genere musicale e su questo punto c’è poco da fare: la melodia piace oppure non piace! Puoi anche scegliere di indossare gli abiti che vengono ritenuti propri degli emo, senza condividerne il genere musicale, ma in ultima istanza è proprio la passione per la musica punk rock che definisce l’emo vero e proprio. Pertanto se sei un appassionato del genere e vuoi entrare a far parte a tutti gli effetti della subcultura emo ti occorreranno jeans stretti, magliette scure o di colori sgargianti, cinture borchiate o dai colori accesi. Un ottimo suggerimento, se hai i capelli corti, è di farteli crescere e poi farti fare un bel taglio con la frangia asimmetrica. Ci sono anche i ragazzi che si mettono la mattina nera attorno agli occhi, ma questo non è così determinante. Per le ragazze è chiaramente più semplice.
Se desideri ottenere ulteriori informazioni su come diventare emo, ti suggeriamo di scaricare il manuale in formato pdf.