Diventare nullatenente
Dicembre 9, 2013Un antico detto dei bassi borghi recitava “Non tenendo, non pagando”. Ebbene si! Anche il non possedere un bel niente ha i suoi lati positivi, alla faccia di chi non crede al rovescio della medaglia. La parola stessa “nullatenente” significa proprio questo: soggetto che non possiede alcun tipo di bene e che, pertanto, non può essere sottoposto al pagamento delle imposte connesse al possesso. Con nullatenenti il senso comune tende a identificare soprattutto gli sfortunati che, per disgrazia, sono caduti in povertà e che sono costretti a vivere di espedienti o di elemosina. A questi soggetti non viene chiesto nulla dal punto di vista fiscale e tributario, al contrario sono lo Stato stesso, gli enti e le associazioni di volontariato e di solidarietà a mettere a punto strutture di accoglienza per fornire assistenza e supporto ai più bisognosi. Tuttavia oggi, sempre più, in ragione del periodo di recessione economica che ha diffuso la crisi in molti paesi europei, quando si parla di nullatenenti ci si riferisce soprattutto a coloro che, non possedendo alcun bene di proprietà, possono essere esentati dal pagamento delle imposte che tale possesso implica. Il recente inasprimento delle tasse e delle imposte ha reso infatti insostenibile per molti il peso tributario da corrispondere allo Stato; per altri ancora una cattiva gestione degli acquisti ha determinato il crescere dei debiti. In entrambe le circostanze l’aspirazione a diventare nullatenente è molto auspicabile.
Per diventare nullatenente occorre non possedere nulla di immobile (case, automobili…) registrato e intestato, né conti correnti e titoli di credito, in modo tale che nulla possa essere pignorato dal creditore. Se non si possiede nemmeno un lavoro, non vi sarà pignoramento nemmeno su una parte dello stipendio. Tuttavia, in questi casi, è possibile che il creditore eserciti il pignoramento a livello mobiliare. Questo significa che l’ufficiale giudiziario può procedere con il sequestro dei mobili della casa in cui il nullatenente vive e che magari sono della persona convivente, rischio questo che va gestito informandosi bene sulle normative in merito.
Diventare nullatenente per chi si trova con l’acqua alla gola con il pagamento delle imposte e dei debiti può sembrare una scappatoia davvero auspicabile al fine evitare il pignoramento e aggirare il pagamento delle tasse. Tuttavia questo non costituisce affatto una soluzione al problema che sta alla base, inoltre significa vivere sulle spalle altrui e mettere a rischio di sequestro i beni in comune con le persone con cui si condivide la vita. Se il difficile periodo economico vi fa vivere con l’acqua alla gola, le strade migliori da seguire sono sicuramente altre. Una di queste consiste nel non buttarsi in acquisti avventati e inutili e nell’intraprendere la strada del risparmio, vendendo, se necessario, le proprietà il cui costo non si riesce più a sostenere. Gli antichi direbbero “lavorare sodo e stringere la cinghia”, in attesa di tempi migliori.
Per conoscere ulteriori informazioni su come diventare nullatenente vi suggeriamo di scaricare il manuale in pdf!